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Mary Salzano – Atleta Passion Fitness – Spartan Gym

Ieri in palestra un ragazzo stava facendo squat, (per comodità lo chiameremo Mario) senza raggiungere il parallelo, con una stance (distanza tra i piedi) talmente larga che sembrava fosse uno squat sumo.
Finisce la serie e mi chiede: “Michè, come ti sembra il mio squat?”
Io rispondo con una domanda: “È una variante di qualche tipo che hai impostato volontariamente, oppure devi eseguire squat semplice senza varianti nè tecniche particolari (tipo rallentamenti,fermi..) ?”
Mario: “Nessuna variante. Squat fluido.”
Io: “Bene. Non scendi al parallelo perché ti freni troppo in discesa e perché hai i piedi troppo larghi.”
Uno squat è tale solo se è al parallelo. Lo squat parziale è una follia inventata da quelli che vogliono fare i fighi in palestra mettendosi un caricone sulle spalle e pensando di poter crescere facendo il “dildo squat” (citazione di Paolo Evangelista), ovvero una semplice vibrazione del bilanciere in cui il movimento è quasi inesistente e che non ha alcun vantaggio di attivazione muscolare nè di prevenzione articolare, ma anzi aumenta le forze di taglio sul ginocchio.

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Mary Salzano – Atleta Passion Fitness – Spartan Gym

Volete avere dei valori di riferimento con cui confrontarvi per capire se siete davvero forti di squat?! Allora dovete farlo come i powerlifters (al parallelo), perché questo è l’unico squat codificato che esiste.
Per fortuna Mario è consapevole di quanto detto finora e vuole davvero raggiungere il parallelo.
Allora stringiamo la stance e mentre esegue squat lo bombardo di input come: “Lasciala scorrere in discesa! Centropiede! ecc”.
Arriva così a raggiungere facilmente il parallelo, ritrovandosi “costretto” (poverino!) ad aumentare il carico, perché a fine serie si gira verso di me e dice: “ma così è troppo leggero”.
Esegue un’altra serie passando dalle 8 reps di squat parziale con 80 kg ad 8 reps valide da 100 kg. Risultato formidabile, considerando che adesso il movimento è più lungo.
Mario è, però, perplesso: “Michele ma il problema è che così lo sento troppo poco. Io voglio sentire il quadricipite tirare!”
Perché il palestrato medio vuole sentire pesante un peso della chicco e non leggero un peso degno di tale nome?
Il fatto che la sensazione di fatica muscolare, contrazione e strizzamento sia soddisfacente per il palestrato che non riesce a vedere oltre il proprio naso, non implica che sia la cosa giusta da ricercare per crescere muscolarmente.

La questione è che il nostro corpo ci invia questi segnali quando stiamo andando a sovraccaricare eccessivamente un determinato muscolo (nella maggior parte delle volte), oppure stiamo facendo qualcosa di rischioso a livello articolare. Per fortuna il nostro sistema nervoso non è cosí “fesso” da lasciarci fare tutto ciò, quindi nel momento in cui io ricerco l’isolamento di quel distretto muscolare, ricevendo la tanto appagante sensazione di strizzamento, sto difatti mettendo il mio corpo in una condizione sconveniente e rischiosa.
Il sistema nervoso se ne accorge e quindi regola la capacità di produrre forza da parte di quel gruppo di muscoli, lasciandoci giocare al gioco che tanto ci piace ma riducendo i rischi.
Cosa implica questo? Ovviamente una minor attivazione muscolare e generazione di forza.
NON CI CREDETE? SEGUITE IL MIO PROSSIMO VIDEO, VE LO DIMOSTRERÒ PRATICAMENTE. CON UN TEST SEMPLICISSIMO.

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Salvatore Mattera – Atleta Passion Fitness – Spartan Gym

Ora, la risposta al dilemma di Mario è: “Invece di ricercare la sensazione derivante dai muscoli, dato che ora 100 kg ti sembrano leggeri pur scendendo al parallelo ed avendo una esecuzione degna, aumenta il carico, in modo che gli squat siano più intensi.”
A questo punto tocca a voi rispondere ad una domanda: credete che si attivi di più il quadricipite di uno che fa 10 ripetizioni con 80 kg sulle spalle o con 110 kg?


La risposta è semplice.

#bepassionate

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One thought on “Muscoli grossi e grossi pesi

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